
Lectio divina – Vangelo della Solennità di Pentecoste anno A
24 Giugno 2023
Si propone uno schema-guida per la lectio divina sul Vangelo di domenica 28 maggio 2023.
(Si consiglia di avere sottomano una Bibbia per consultare i vari passi citati)
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-23)
19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. 22Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”.
LECTIO (Cosa il brano dice in sé)
Contesto e struttura
Il brano si colloca nel contesto dei racconti delle apparizioni del Risorto (Gv 20,1-29), in particolare nel giorno stesso della Risurrezione. La sezione ha la seguente struttura: 1) il ritrovamento del sepolcro vuoto (20,1-10); 2) l’apparizione a Maria di Magdala (20,11-18); 3) l’apparizione ai discepoli senza Tommaso (20,19-23); 4) incredulità di Tommaso e apparizione agli Undici (20,24-29). Il nostro testo è breve e di struttura semplice, essendo un’unica scena; per aiutare la meditazione si può dividere in parti, considerando i vari momenti della narrazione: 1) contesto dell’apparizione (v. 19a); 2) apparizione del Risorto (vv. 19b-20a); 3) reazione dei discepoli (v. 20b); 4) invio dei discepoli (v. 21); 5) dono dello Spirito Santo (v. 22); 6) mandato agli apostoli di perdonare i peccati (v. 23).
Versetti
v. 19: «Erano chiuse le porte»: l’evangelista dà precise indicazioni di tempo, ma lascia indeterminato lo spazio. Sappiamo solo che le porte del luogo dove si trovavano i discepoli erano chiuse. Si tratta, quindi, di un luogo dal valore simbolico: è la chiusura provocata dalla paura. Come tutti sappiamo, la paura porta a nascondersi e a fuggire dal nemico, ma è anche il principale nemico della fede, poiché fa disperare dell’intervento del Signore (Es 14,10-12; Nm 14,1-4); la paura porta inoltre a nascondersi anche da Dio, e in questo è segno del peccato (Gen 3,10): il Padre ricco d’amore diventa agli occhi del peccatore il giudice implacabile senza misericordia, perché egli giudica Dio a partire dal proprio cuore traviato. La porta chiusa rimanda quindi a quella del sepolcro (Mt 27,66): essere chiusi nella paura equivale a essere nella morte, anzi, forse anche peggio (Ger 20,14-18). Il Signore sa quindi superare ogni nostra chiusura e raggiungere ogni nostra più profonda depressione per portarci la Sua pace.
«Pace a voi»: era il saluto tipico degli Ebrei (Lc 10,5), ma esso porta alla mente anche il dono messianico per eccellenza che Gesù è venuto a portare (Sal 72,7; Gv 14,27). Il regno del Messia, infatti, sarebbe stato stabile per sempre (2Sam 7,12-13; Lc 1,32-33) e, soprattutto, libero dall’oppressione dei nemici (Gdc 6,11-14; Lc 1,72-75) che tanto avevano turbato l’esistenza del Popolo eletto. Questa infatti è anche la promessa di Gesù (Gv 16,33), sebbene non secondo i canoni del mondo (14,27): lo shalom ebraico, infatti, non indica semplicemente l’assenza di guerra o la tranquillità sociale, ma è benessere, pienezza di vita (10,10). Anzi, Cristo asceso al Cielo è Lui stesso la pienezza che riempie di Sé tutte le cose (Ef 4,9-10). Le potenze del male non sono però ancora annientate (1Cor 15, 25-27) e hanno un certo potere nei confronti dei discepoli (Ap 12,17). Questa consapevolezza, però, è realismo, non pessimismo, per cui non deve esserci più spazio per la paura (1Gv 4,18): i nemici di Dio hanno le ore contate (1Pt 1,6-9; Ap 12,12) e non possono fare nulla per separarci da Dio (Rm 8,12-39). Questa è la vittoria di Cristo. La gioia dei discepoli non è che la spontanea reazione all’esperienza della Risurrezione (1Gv 1,1-4).
v. 22: «Soffiò»: la parola «spirito» significa proprio questo, soffio o respiro (Gv 19,30), il gesto con cui Dio crea l’umanità (Gen 2,7), per cui Gesù la ricrea (Ap 21,5). Nell’AT, quando è riferito a Dio, essa indica innanzitutto vita (Gen 6,3); oltre a ciò, rappresenta la Sua potenza che regge e sostiene la creazione (Gen 1,2; Sap 1,7); che conferisce agli uomini la capacità di compiere grandi imprese (Dt 34,9; Gdc 6,34; 1Sam 16,13; Is 61,1-2); è lo spirito di Dio che dà la sapienza (Gen 41,38; Es 31,3; Sap 9,17) e la profezia (Nm 11,24-29; 23,5ss.). Nel NT lo «Spirito» è lo Spirito Santo, lo Spirito del Signore che solo conosce le profondità di Dio (1Cor 2,10-16) ed è fonte di ogni dono (1Cor 12,1ss.), dato agli uomini senza misura (Gv 3,34). È in questo Spirito che siamo figli di Dio come lo è Gesù (Rm 8,15). Ed è sempre Lui che rende in grado i discepoli di compiere le stesse opere di Cristo (Mc 16,17-20).
v. 23: «A coloro a cui perdonerete i peccati»: la missione dei discepoli è la stessa ricevuta da Gesù, perché medesimo è lo Spirito che viene conferito (Is 11,2; Lc 2,16-19). A livello sacramentale questo è il significato della Confermazione: partecipazione, nella comunione della Chiesa, alla missione di Cristo (At 8,14-17; 19,6). Inoltre, nel mandato ai discepoli di perdonare i peccati vi è sicuramente la base biblica del sacramento della Riconciliazione; altrove però, nei Vangeli, un potere del genere è dato al solo Pietro (Mt 16,19) e poi alla comunità intera dei discepoli (Mt 18,18). Questo ci ricorda qual è la missione dei cristiani nel mondo, ossia, appunto, la riconciliazione: portare all’umanità la riconciliazione con Dio, ottenuta dall’unico sacrificio in cui è possibile trovare la salvezza (At 4,12; 2Cor 5,18-21). Questo è il fine ultimo di ogni ministero e carisma (At 2,37-38).
MEDITATIO (Cosa il brano dice a me)
- Quali sono i “sepolcri” in cui mi capita di trovarmi rinchiuso?
- Provo mai la gioia dell’amicizia di Dio? In quali occasioni?
- Sono consapevole del valore del Battesimo e della Confermazione per la mia vita?
- …
(Con la Domenica di Pentecoste la nostra rubrica di lectio divina si prende una pausa. Buona estate a tutti!)